San Giorgio e il drago, Gustave Moreau, Lug. 2022

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San Giorgio e il drago, Gustave Moreau, Lug. 2022

 

San Giorgio e il drago, Gustave Moreau

 

Chi non sa celare non sa amare [Andreas Capellanus]

 

Yakov prese fiato qualche secondo, poi cominciò a rispondere alla domanda di M. A. S.
"Voi mi chiedete cosa c'entrano delle donne vergini con il Graal. Vi confesserò ciò che penso in tutta franchezza, il frutto delle mie ricerche e delle mie esperienze, qualcosa che mai mi sognerei di sostenere in pubblico e di cui però sono fermamente convinto. La prenderò larga, certo che non comunicherete ciò che vi dico ai vili, agli indiscreti e alle persone volgari. Faccio solo altre due premesse.
Per via delle corrispondenze e delle analogie, delle letture che si possono fare a vari livelli dei diversi simboli, ciò che andrò a dire non esclude in alcun modo l'esistenza fisica di un Santo Graal, della Pietra degli Ermetisti, concettualmente affine a questo, o altre eventuali interpretazioni simboliche, se ben documentate.
Questa è la prima premessa. La seconda è che io, come San Giorgio, combattei il Drago, ma senza poterlo vincere definitivamente. Fui ferito, e la mia ferita sanguina ancora oggi, inasprendosi sotto il segno di Saturno, per cui non sono nella posizione più favorevole per parlare di quanto segue, anzi, diciamo pure tranquillamente, così non rischiate di perdere tempo dietro a fantasmi, che non ne ho alcun diritto.
Cercate di capire: presso i babilonesi Tiāmat era la Madre del Cosmo, la dea delle acque... salate. Spesso veniva raffigurata come un drago. È vincendola, sconfiggendo il Drago che viene dal mare, che Bēl, il re degli dèi, fu generato a partire dal caos primordiale.
Sotto il suo regno furono creati gli uomini, con lo scopo di sopportare il peso della vita, affinché gli dei potessero spassarsela - ma questa è un'altra storia, non divagherò.
Rosso: mi fa venire in mente il sangue. Bianco: penso a qualcosa di candido. Una croce rossa su sfondo bianco: vedo una linea orizzontale intersecarsi ad una verticale, del sangue macchiare qualcosa di candido. Bernardo di Chiaravalle: il Cavaliere della Vergine. L'Oro e l'Argento.
Vi faccio notare che l'eroe entra nel castello del Graal il Vener-dì Santo, che Rebis significa 'cosa doppia'. Il Templio, lo dice oltre a Katanna - certamente vi ricorderete di lei - anche Gesù Cristo (generato da una Vergine), è il corpo umano.

 

Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.

 

Il fiore, la rosa celeste, ove sono contenuti Cielo e Terra in poco spazio, secondo, ed è indifferente, un inno riferito alla Vergine Maria oppure al Tao Te Ching.
I Figli della Vedova hanno una Madre che non ha più un uomo; come vedete non un motivo originale, o meglio perfettamente originale."